6 settembre 2012

DAL LIBRO DI MICHAEL WOLF "THE CATCHERS OF HEAVEN" IL CAPITOLO 21 DELLA SECONDA PARTE

Ripropongo a distanza di tre anni l'intenso capitolo 21 della seconda parte della memorabile trilogia "Catchers of Heaven - Afferrando il Cielo" del dottor Michael Wolf (1941-2000) che fu scienziato e agente speciale del governo USA ma anche addotto/experiencer, in cui racconta di quando aiutò un essere alieno di tipo grigio, Kolta, originario di Zeta Reticuli 4, a nascondersi dalla cattura dei federali dopo essere fuggito da una base in cui si trovava "ospite" del governo, che vediamo nella foto della cover del libro e che sarebbe stata scattata da un amico ammiraglio di Wolf. Annalisa Cisi.

Il giorno che il Piccolo Grigio fu Abbandonato sulla Terra e
Aveva Bisogno del Giovane Capo Internista
per
Diventare Umilmente un Eroe e Proteggerlo
e Nascondere la sua "Pelle" simile al Delfino
dai
Grossi Federali Cattivi
o
Saltando Indietro Così che
I Ricordi Diventino L'Adesso


Non so come sopravvissi a neurologia; lavoravo a turni da 60 a 72 ore successive e stavo per crollare, abbattuto da sindrome di affaticamento cronico, ma combattevo per farcela, mentre un anno sembrava passare a quello successivo con una insignificante separazione - cosi' sembrava - di normale tempo consequenziale.
.....Eravamo tutti bambini un tempo, giocavamo con i giocattoli, ma è finita. Le probabilità di vincere sono un prezzo troppo alto quando vivi al di là dei tuoi mezzi, e nel frattempo uomini ben vestiti comprano nuove macchine con i guadagni fatti con le vostre speranze e i vostri sogni. Tutto questo impietosamente vi porta a diventare dottori o altri approfittatori, in modo che anche voi siate in grado di pagare a caro prezzo le vostre gioie, le fantasie e i sogni ad occhi aperti.
.....E ancora, in certe occasioni, mi ritrovavo a viaggiare da qualche parte in questo mondo come corriere per la “banca” di Langley, Virginia. Un capo internista è sempre in cerca di denaro. Ma avevo bisogno di riposo molto più di ogni altro agio personale. Ero determinato a tagliar fuori la mia vita sociale come un tumore maligno grande come una palla da baseball.
.....Per fortuna avevo un mio appartamento privato in un bel palazzetto restaurato in una città della Est Coast, da cui potevo recarmi a piedi dall’ospedale. C’erano tre appartamenti , e il padrone di casa preferiva affittare ai dottori residenti. A parte il mio, in un appartamento c’erano due uomini, due donne nell’altro. Il mio, essendo un capo internista (qualsiasi ne fosse il significato), era tutto per me. I soffitti erano alti, e parte dei pavimenti erano di parquet o coperti da tappeti. La camera da letto era molto carina, con un guardaroba insolitamente grande e un bagno comunicante, con moltissimi armadi spaziosi, uno tanto grande, con un appendiabiti e una specchiera a misura d’uomo, che fungeva da doppio armadio.
.....Ero appena tornato da un faticosissimo turno di settantacinque ore. Mi aveva stroncato e crollai sul mio letto gigante a due piazze, con tutto il mio peso e credetti di sentire un urlo di terrore e dolore ma non nella stanza. Lo sentii nella mia testa! Saltai su, il mio cuore batteva così forte che sarebbe uscito dai confini del mio petto. Mi abbassai sul pavimento e guardai sotto il letto. Sotto il mio letto si nascondeva un vero (non sto scherzando!) amico “immaginario” Grigio della mia infanzia, solo che non era immaginario.
.....Non ne ero certo, ma sembrava, telepaticamente, che fosse ferito, e non superficialmente, e le sue emozioni sembravano invadere la mia mente, come enormi onde di una violenta tempesta oceanica, e disse, di nuovo telepaticamente, “Ti prego Michael, ti prego, aiutami”. La mia mente iniziò a mettere insieme pensieri sconnessi.
.....Una macchina civetta con tre uomini eleganti era sempre parcheggiata sul lato opposto della strada di fronte al mio appartamento; spesso ero stato fermato e interrogato dagli agenti dell’FBI; avevo controllato e trovato delle cimici nel mio appartamento. Pensavo fossero tutte procedure usuali, dopo aver fatto una corsa per la “banca” di Langley, Virginia. I miei ingenui processi mentali avevano iniziato a sparire. E ora, molto rapidamente, pensavo solo al fatto che ero un dottore e che qualcuno aveva bisogno del mio aiuto.
.....Scartai automaticamente l’ipotesi di portarlo in ospedale. Ne rispondevo personalmente, ma sapevo anche che quegli agenti piazzati là fuori rappresentavano un pericolo alla sua incolumità e alla sua salute.
.....Lo aiutai ad uscire da sotto il letto e lo feci stendere. Le finestre della stanza non davano direttamente sulla strada, quindi, mi preoccupai prima del mio paziente. Mi resi subito conto di averlo conosciuto prima. Sembrava così familiare, eppure poteva essere solo paragonato ad uno dei miei piccoli Grigi immaginari che avevo conosciuto nella mia infanzia. Ma sebbene fosse poco più alto di un metro e trenta, con i suoi grandi occhi neri senza pupille, le sue narici senza un naso prominente, i fori, più che orecchie, la testa grande, ovale, senza capelli, non poteva passare per umano in mezzo ad una folla di persone.
.....Con la bocca simile a membrana non sembrava articolare parole e non aveva labbra discernibili, eppure potevo sentire la sua piacevole voce mascolina come se stesse verbalizzando le parole e io le stessi sentendo. Lui disse - lo sentii nella mia mente - “Io sono il primo che hai incontrato quando pensavi che fossimo solo immaginari, piccoli Grigi compagni di giochi, quando eri molto giovane.”
.....“Come sei arrivato fino a qui?” chiesi, guardando in quegli occhi neri.
.....“Quegli agenti dell’FBI, posteggiati fuori dagli ultimi dieci giorni ti danno la caccia? Devo avere circa 50 milioni di domande da farti.”
.....“Ci vorrebbe molto per rispondere a tutte.”
.....Lo guardai cercando di non essere scortese, e gli feci due domande a cui volevo assolutamente una risposta: “Primo, perché sei venuto qui da me, e secondo, credo di conoscere il tuo nome, ma qual è? Ho lavorato così tante ore, così tanto a lungo, come capo internista in neurologia.”
.....“Cos’è un capo internista? E il mio nome è Kolta.” (il mio è un tentativo di traslitterazione. Non pronunciò chiaramente il nome, Kolta. Interpretai il suono meglio possibile, essendo le lettere che meglio si adattavano alla sua comunicazione - K-O-L-T-A ) sembrò dire. “Non ti ricordi di me?”
.....“Oh Dio, sì, Kolta! Io ti conosco. Mi dispiace così tanto.” Mi sentivo come se lo avessi deluso personalmente. Sì, con grande esitazione mi sporsi per abbracciarlo ma lui mi fece sapere che non era una buona idea. Potevo sentire in lui - quello che chiamerei un “suono-pensiero” - una sensazione di dolore. E continuava a porgere le mani prima verso di me poi sul punto dove, anatomicamente, avrebbe dovuto essere il suo fianco sinistro, e io sentivo che era ferito davvero gravemente.
.....Forzai la sua mano lontano dal punto - gentilmente - e vidi quello che sembrava un foro di proiettile. Sulla sua uniforme argentea e aderente sembrava che non ci fosse del sangue. Stava seduto sulla mia vecchia sedia a dondolo, e in breve non sopportando ulteriormente il dolore, collassò tra le mie braccia. Lo strinsi per qualche minuto, quindi vidi che la ferita aveva bisogno di cure immediate. Chiamai la mia amica/ex compagna di stanza/amante dottoressa Candace Ryan, chirurgo dello staff dell’ospedale.
.....Risposero, ma mi misero in attesa, allora misi in attesa il telefono senza riappendere la cornetta e tirai fuori dall’armadio il mio rivelatore di cimici. La sua luce intermittente mostrava che non c’erano più apparecchi di ascolto (ne avevo precedentemente rimossi cinque) Ringraziai Dio per l’apparecchio ad alta tecnologia datomi dalla Compagnia per il lavoro svolto per loro.
.....Il mio governo, il mio amato governo, stava seguendo le tracce di questo strano amico, un amico d’infanzia. Forse altri che hanno avuto visite dei Grigi non credono che siano molto attraenti, ma io sì. Io considero comunque molto bello ciò che è diverso.
.....La dottoressa Candy Ryan non rispondeva, quindi riappesi, dopo averle lasciato un messaggio in cui le dicevo di raggiungermi con strumenti chirurgici atti a rimuovere una scheggia di metallo molto grande. Andai nel soggiorno e vidi dalla finestra la macchina civetta. L’autista rimase al suo posto mentre gli altri due scesero avviandosi verso casa mia. Spostai il cassettone che nascondeva uno degli armadi e - accidenti! - sollevai Kolta tra le mie braccia e lo deposi dolcemente nell’armadio, dopo aver messo molti cuscini sotto di lui per farlo stare comodo.
.....Il campanello della porta suonò, e io riportati la cassettiera nella sua posizione originale, di fronte la porta dell’armadio. Il campanello suonò di nuovo. Chiesi che era all’interfono.
.....“FBI, dottor Wolf.” Fu la risposta.
.....“Ok, venite su.” E li feci entrare, cercando di apparire composto. Data la mia stanchezza dovetti atteggiarmi un po’.
.....“Buon giorno, signori.” Risposero gentilmente e mi mostrarono i loro documenti di riconoscimento.
.....“Potrei vederli un po’ più da vicino?”
.....Erano molto rispettosi, non solo perché ero un dottore, ma dovevano sapere che avevo lavorato per la compagnia. Mi passarono i documenti. Feci finta di osservarli attentamente, dato che avevo già visto quei due agenti stazionare davanti casa mentre facevo avanti e indietro dall’ospedale. Mancava meno di un anno di permesso di residenza e malgrado la stanchezza, la fiducia in me stesso cominciava a crescere mentre valutavo la situazione.
.....“Dottor Wolf, comprendiamo che lei è stato per qualche tempo nei servizi segreti, e sappiamo del suo patriottismo e della sua dedizione al paese.” disse quello più vecchio, più alto e con i capelli grigi con indosso un vestito grigio.
.....“E’ anche il vostro paese, lo sapete.” Dissi deciso, con gli occhi fissi sui suoi con ancora in mano i suoi documenti.
.....“Sissignore.”
.....“Bene signori, qual è il problema?”
.....“Lei ha avuto molti briefing introduttivi su un argomento che il nostro governo deve, necessariamente, tenere molto segreto in attesa che tutto sia più chiaro e che noi si trovi il modo di spiegarlo agli Americani senza causare panico. Lei sa di aver scalato la scala della classificazione, per così dire.”
.....“E’ vero ma non ho il permesso di parlarne con voi. Nemmeno con voi, nemmeno con l’FBI.” Risposi, fissandoli insistentemente negli occhi.
.....“Dottor Wolf, lei ha dimostrato il suo patriottismo numerose volte. Il suo dossier è quello di un moderno George Washington. Ora dobbiamo informarla che l’intelligence navale ha avuto numerosi ‘ospiti’. Ospiti del governo degli Stati Uniti, in Nevada e New Mexico. Il mio socio ed io tecnicamente lavoriamo per il Boreau, ma - e ‘ma’ è una parola grossa - noi inerfacciamo prima con il N.S.C. Lei sa cos’è il N.S.C.?”
.....“La prego, è il National Security Council, con base alla Casa Bianca, e a capo il National Secutity Advisor per il Presidente degli Stati Uniti.” Dissi fermamente.
.....“Ci perdono se abbiamo sottovalutato la sua conoscenza. Sappiamo che i suoi incarichi l’anno portata oltremare.”
.....“Sotto richiesta del presidente. Interfaccio anche con il N.S.C. e il presidente, e molte volte faccio rapporto a lui, direttamente.
.....“Mi scusi signore, non ce lo avevano detto.”
.....“Bene, ora lo sapete.”
.....“Bene signore. Sembra che uno degli ‘ospiti’ del nostro paese si sia perso. E per complicare ulteriormente la cosa, sembra che non possediamo tutti i dettagli sul come quest’ospite, un ospite del governo degli Stati Uniti si sia perso in primo luogo. Noi dobbiamo - e parlo anche per il mio socio qui -”
.....“Io non so in qualità di cosa stia parlando, non importa per conto di chi, perché non vi siete ancora presentati.” Dissi interrompendolo educatamente. Non lo apostrofai, ma lo pensavo, “Voi, bastardi schifosi, ci scommetto che lui è un vostro ospite, e voi sparate sempre a i vostri ospiti?”. Lo pensai, ma non dissi nulla, senza cambiare quella che pensavo fosse un’espressione simpatica, ma stanca sulla mia faccia.
.....“Mi deve scusare, signore: Questo è l’agente speciale William Morton, e io sono l’agente speciale Larry Sanderson,” disse il più alto, apparentemente il più importante dei due, che prese di nuovo le redini del discorso.
.....“Grazie. E voi sapete già che io sono il dottor Michael Wolf.”
.....“Sissignore. Torniamo adesso al soggetto di cui stavamo parlando. Quest’ospite, per mutua sfortuna, sua e nostra, sembra essersi perso dal gruppo di ospiti. Vorremmo sapere se lei lo ha visto, o se ha provato in qualche modo provato a comunicare con lei, visto che sembra che in un certo periodo vi siate incontrati.”
.....“Qual è il suo nome? Dite che lui vi ha detto di conoscermi?”
.....“Qualcosa del genere, signore. Credo che lei dovrebbe sedersi, signore, e se lei ha l’abitudine di bere, farebbe meglio a servirsi un bicchierino.”
.....“Normalmente non bevo, e di certo mai a quest’ora.”
.....“Dottor Wolf, come si dice, arriviamo al sodo. Il suo nome è Kolta e si tratta di un extraterrestre di tipo Grigio.” E descrisse fisicamente Kolta.
.....“Oh Dio! State scherzando! E lui ha detto di conoscermi? Non credo proprio agente.”
.....“Mi dispiace interromperla nuovamente. La prego, signore, mi chiami semplicemente Larry, e anche l’agente Morton vorrebbe essere chiamato Bill.”
.....“Bene, Larry e Bill. Stavo giusto andando a letto. Sto finendo l’incarico in neurologia, e sono sicuro che voi sappiate quanto questa sia importante per il governo e la difesa. Ma mi domando perché questo extraterrestre chiamato Kiltone-”
.....“E’ Kolta, signore, e forse lei non lo conosce così bene quanto lui dice di conoscere lei, ma è Kolta, signore, KOL-TA, Kolta, signore.”
.....“Bene, questo, ah, ‘essere’, se volete, questo Kol-ta?”
.....“Giusto, signore.”
.....“Mi hanno fatto dei briefing sulle EBE, cioè Entità Biologiche Extraterrestri, dovreste saperlo, ma veramente signori, quel nome, Koltan-”
.....“E’ Kolta, signore.”
.....“Giusto. Comunque, quel nome non mi dice niente.” Mentii. "Avete detto che lui e altri sono ospiti del governo?”
.....“Sissignore, dottor Wolf. Ospiti del governo.”
.....“Bene amici. Sto cadendo dal sonno, e vogliate scusarmi, rischio di diventare davvero maleducato, potrei addormentarmi nel mezzo di una frase.”
.....“Signore, mi scusi. Le dispiacerebbe se dessimo una rapida occhiata qui intorno prima di andare via?”
.....Dentro di me pregavo ogni cosa che avevo di più caro perché la dottoressa Candace Ryan non spuntasse nell’appartamento mentre quelli erano ancora nei paraggi. Quindi, mi tirai su, guardandoli entrambi minacciosamente, e dissi, con un’autorità che non credevo di poter tirare fuori: “Sapete ragazzi, non so se sapete a chi faccio rapporto, ma il vostro capo lavora per un capo che lavora per l’uomo a cui faccio rapporto, e per spiegarvelo meglio, voi due agenti, speciali o no, il vostro capo è il direttore dell’FBI, e lui lavora per il capo del Dipartimento di Giustizia, il quale lavora per l’uomo a cui faccio rapporto. Io sto provando ad essere ragionevole con voi, ma sto perdendo la pazienza, e credetemi, la sto perdendo del tutto. Di solito non mi dispiacerebbe che deste una occhiata ma non stavolta. Ho lavorato più di 70 ore di seguito, quindi dovrete davvero scusarmi. Adesso. A meno che non abbiate il mandato di perquisizione, e-”
.....“Signore, dottor Wolf.” E l’altro agente spalancò una bocca alquanto spaventata, “Signore, la prego di crederci quando diciamo che lei non è sospettato, la prego di non pensarlo.”
.....“Bene. Allora, scusatemi e portate quella dannata macchina civetta lontano da casa mia, o giuro che prenderò il telefono e chiamerò il mio capo.” Consegnai finalmente loro le carte d’identità.
.....“Mi dispiace, signore" disse il primo agente, “La prossima volta - se ci sarà una prossima volta - le telefoneremo prima.”
.....Li accompagnai alla porta molto arrabbiato. “Vi auguro una dannatissima buona giornata!”
.....Uscirono senza aggiungere altro. Fu un commiato frettoloso e sudato. Guardai dalla finestra mentre entravano nella macchina civetta, e l’autista e i due agenti speciali se ne andarono dalla loro postazione di sorveglianza.
.....Avevo fatto una mossa strategica e psicologica tenendo i loro documenti in mano fino all’ultimo momento della nostra conversazione. Quando l’auto si allontanò tirai un sospiro di sollievo. L’unico parallelo che venne alla mia sovraffaticata mente fu che era come rimettere in moto l’intestino in un modo meravigliosamente liberatorio dopo più di 24 ore di dolorosa costipazione.
.....Feci un altro controllo con il detector fornitomi dal governo e trovai una nuova cimice, appena piazzata sotto il pianale di una sedia, specificatamente, quella sulla quale sedeva l’agente speciale Larry. Bravo, pensai ad alta voce (spesso parlavo ad alta voce quando ero da solo), visto che non mi ero accorto di quando e come l’avesse piazzata. Tanto per gradire, feci un altro controllo rapido, ma non trovai nulla. Ritornai all’armadio speciale e rimossi la cassettiera permettendo a Kolta di uscire e iniziare ad arrancare verso il letto, come gli avevo detto di fare col mio pensiero. Sentii la sua gratitudine, ma lo fermai con mani estremamente gentili e sollevai tutti i suoi approssimativi 22 chili, e con continua compassione e gentilezza portai il suo corpo malamente ferito sul mio letto, risparmiando ulteriori pressioni al punto di entrata del proiettile, e sebbene non sanguinasse, lui parlò alla mia mente e disse che il piombo era tossico e che presto sarebbe morto.
.....Eppure era contento di morire tra le braccia di una amico e parente per quanto distante. Disse anche che molti membri del suo equipaggio erano stati “addotti” dal sito di un crash vicino alla base sotterranea del New Mexico, e lui era l’unico Reticuliano rimasto vivo, che gli scienziati del governo stavano ora praticando le autopsie ai suoi compagni del suo MEZZO DI TRASPORTO.
.....La dottoressa Candace Ryan giunse poco dopo, rimosse il proiettile e medicò la ferita compatibilmente con la gravità del caso. Era stata la mia compagna di stanza e la mia amante. Aveva avuto esperienze con i Grigi, e lavorava con una gentilezza pari alla sua natura e al suo spirito.
.....“Adoro questo piccoletto”, disse. “E vorrei lasciare questo disgustoso pianeta e andare a studiare medicina con loro. E’ un vero tesoro, quindi, nascondilo fino a quando sarà in grado di essere recuperato dalla sua gente. Forse mi porteranno con loro.”
.....“So che lo farebbero, ma mi mancheresti terribilmente.”
.....“Ci rivedremo ancora, ne sono certa, caro amico, dottor Wolf. Mi mancherai fino ad allora. Oh Michael, perché non puoi venire con me?”
.....“E anche tu mi mancherai, Candy, e nel loro tempo sarò lì in un batter d’occhio. Mi riunirò a loro quando il mio lavoro qui sarà finito.”
.....“Ti conosco Michael, sempre impegnato in qualcosa, sempre lo scienziato allo stato puro. E so anche come quanto ti batti per il futuro dei bambini.”
.....Il suo desiderio fu evidentemente esaudito, visto che diede subito le dimissioni dal dipartimento di chirurgia e senza nemmeno un addio, se n’era andata. Presi qualche giorno di malattia per curare Kolta e non fui più disturbato dagli agenti del governo, e Kolta potè dormire tranquillamente tra le mie braccia per un paio di giorni prima di essere preso attraverso quello che mi disse essere il portale. Sapevo che mi sarebbe mancato, ma sapevo anche che avrei potuto vederlo quando avrei voluto. Era una delle persone più adorabili di un universo del quale sarei sempre diventato più cosciente e riconoscente. Come i delfini, anche ai Grigi piace essere toccati.
.....Kolta, mio dolce Kolta, chiamerò sempre il tuo nome e proverò sempre a tenerti lontano dal male e ti custodirò gelosamente ricordando ogni cosa…



Michael Wolf in una foto del 1998

"THE CATCHERS OF HEAVEN - AFFERRANDO IL CIELO" è un libro profondo e pieno di rivelazioni lasciatoci in eredità dal dottor Michael Wolf, che fu un bambino prodigio con un IQ superiore a 200, originario non di questa Terra; autore, pittore, poeta, filosofo, pilota, dottore e scienziato ed experiencer (addotto), deceduto il 16 settembre 2000. Un libro che se letto con gli occhi l'Anima e del Cuore produce profonde emozioni e cambiamento interiore. Personalmente l'ho letto più di quattro volte, perchè, come dice la Harris, espande man mano sempre più la propria consapevolezza e pensiero, e ha provocato in me nuove dimensioni di esistenza. (Annalisa 2009).

Dalla Prefazione di Paola Harris:
"Ci si potrebbe chiedere quali segreti contiene il libro e il contenuto dei queste pagine? Riscontro che c'è un pò dell'ombra di Dio - IL PERSEMPRE come lo definisce Wolf - molta scienza, parecchia rivelazione, molta poesia e infine un bel pò di passione. Leggendo tra le righe, si riscontra molta rivelazione del coinvolgimento del Governo mondiale nel cover-up sugli UFO. C'è la risposta all'equazione umana, che è la duplice natura dell'uomo. C'è una connessione a tutte le cosa apparentemente paranormali. C'è la Fisica Teorica, metafisica, filosofia, una descrizione della famiglia umana nella sua semplicità. C'è genio....verità! E arte! Ma soprtattutto c'è AMORE."


"E i Catchers of Heaven*
lasciano l'eredità del
coraggio a tutti quelli
che osano sognare
la speranza dei disperati.
Se questo è solo scarso
cibo per gli affamati
dello spirito, e viene
accettato, allora
l'umanità è giunta
alla fine del principio."
...............Michael Wolf


*I Catchers of Heaven: Esseri Extraterretri custodi del nostro Universo e attenti osservatori dell'Equazione Umana.



2 commenti:

metallicus ha detto...

quando lo ripubblicheranno? e sai quale casa editrice? oppure si trova in rete? su amazon una copia usata in inglese sta a piu di 100 euro...

Noi e gli Extraterrestri ha detto...

Dovrebbe uscire la seconda edizione aggiornata nei primi mesi del 2013. Edizioni Verdechiaro. Ne darò comunque notizia sul blog tramite Baiata.
In rete non c'è nessun e-book o PDF purtroppo...
Anche io attendo la nuova edizione.
Ciao metallicus.

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